Conclusa anche la 27esima edizione del Motogiro d’Italia 2018, ed un bel sole ha accolto i partecipanti presso la
Ducati Factory di Borgo Panigale dove con ultimo giro del Museo Ducati si porta a termine una nuova
manifestazione che è già entrata a far parte della storia.
La manifestazione, una delle più antiche e note al mondo per le moto storiche, ha attraversato il 900 tra accelerate
e momenti di pit stop, dal boom di partecipanti degli anni ’50 a momenti di completo stop.
Era il 1988 quando il Motoclub Terni ha ripreso in mano le redini dell’organizzazione di questa grandiosa
manifestazione e l’ha portata nel XXI secolo, con lo stesso fascino e coinvolgimento di un tempo, mantenendo
intatta quella passione e quel modo di vivere la moto che non è solo moda ma soprattutto stile.
E per questa edizione il roadbook celebra una regione, l’Emilia Romagna, là dove tutto è cominciato, dove la
passione e vocazione per i motori investe l’intera vallata, la Motor Valley appunto. E attraverso più di 1600 km il
Motogiro d’Italia, sotto la regia del Moto Club Terni L.Liberati – P.Pileri in collaborazione con la FMI e la FIM e
con il supporto tecnico di Ducati, ha assaporato ogni ricchezza che questa terra può offrire, dove l’ingegno e la
dedizione per l’eccellenza, per i motori, ne fanno una zona unica e affascinante, oltre che bellissima!
Attraverso sei tappe, gli oltre 130 partecipanti hanno seguito l’andamento, quasi naturale, di storia e bellezza che
questa regione è capace di offrire, e anche se la pioggia ha voluto ‘benedire’ i motociclisti, non li ha certo fermati, e
tutto è proseguito preciso e regolare. Il ronzio dei motori si mischia alle diverse lingue che animano i momenti di
sosta, i partecipanti provengono da ogni angolo del mondo, dalle isole Hawaii all’Australia, un mix di culture che
trova il proprio punto d’incontro nella passione per i motori e l’Italia e il Motogiro d’Italia riesce ad esprimere al
meglio.
Passione, paesaggi, ma anche competizione, e con un occhio al cronometro ed uno alla strada l’arrivo alla Ducati
Factory segna anche la definizione dei vincitori. Per la categoria assoluta Marco Tomassini su Gilera Super Sport,
conquista il podio sul rivale l’olandese Eric Willemse su Moto Guzzi Lodola, l’olandese della Guzzi già vincitore nel
2012 e nel 2017: terzo Giacomo Vigano su Morini.
Nella Vintage riservata alle moto costruite fino la fine degli anni 70, vince Mauro Fortunati (Guzzi Airone 250) il
lombardo precede di una manciata di punti il decano della manifestazione Silvano Fabbri (Morini TS 125) e il turco
Ahmed Orhun (BMW R60). Per le Classic, il tedesco Michael Cassel su Morini 3 ½ ha la meglio su Gianni
Quassolo con l’Aermacchi 350, e Claudio Medaglia con Guzzi Imola. La categoria Motogiro Turismo, vede al primo
posto Andrea Angiolini seguito da Mauro Vittorio Lapadre entrambi in sella alle Honda, terzo l’americano Nigel
Griffin su Benelli.
Infine la Cafè Racer, premia il primo posto del giornalista Claudio Antonaci con la Ducati saldamente al comando,
inseguito dal britannico Peter Andrew Thomsom e al terzo posto da Kenny Collins.