IL MOTO CLUB

Il MOTO CLUB TERNI viene fondato nella primavera del 1925 nella sala di lettura del Circolo cittadino “L’UNIONE” con sede in Terni C.so Tacito 5. I soci fondatori furono Luigi Arcangeli, Piero Baratto, Adriano Bastianelli, Rigoletto Belli, Quinto Candioli, Luigi Catini, Giovanni Ceccoli, Virginio De Lorenzi, Germoglio e Leonida Filippi, Carlo Giulivi, Giuseppe Lendinara, Amedeo Lomoro, Oscar Lufrani, Enrico Miconi, Carlo Morviducci, Edoardo Proietti, Emanuele Rabbini, Riganelli, Enrico Vincenti e Raniero Zanoni. Il primo presidente fu Lomoro, affiancato dal vice presidente Baratto e dal segretario Ceccoli.
La prima gara ufficiale del moto club Terni fu la “Terni – Passo della Somma”, aperta a tutte le moto, di km 14.500, della quale il vincitore risulta essere Primo Moretti.
Dopo il 5 marzo 1962, giorno in cui morì tragicamente il concittadino Libero Liberati, campione mondiale assoluto di motociclismo anno 1957, il Moto Club prende la denominazione di Moto Club Terni “Libero Liberati”. Il 13 Febbraio 2007 dopo l’improvvisa scomparsa di Paolo Pileri (campione del mondo classe 125cc.), con delibera dell’assemblea dei soci, il Club assume la nuova denominazione: “Moto Club Terni Libero Liberati – Paolo Pileri”.

1925

Terni-Passo della somma

La “Terni – Passo della Somma” fu la prima gara organizzata dal Moto Club Terni. Questa gara era aperta a tutte le moto ed era lunga 14.500 chilometri. Il vincitore fu Primo Moretti.

1946

Circuito delle Ferriere

La gara era una valida alternativa alle gare “su pista”. Fu ripetuta anche nel 1947, suddividendi i concorrenti tra la classe 250 e 500. in questa edizione si fece notare il giovane e talentuoso Libero Liberati su Guzzi Condor 500.

1948

Circuito dell’Acciaio

Il Circuito delle Ferriere cambia nome e diventa “Circuito dell’Acciaio” al quale vengono affiancate altre due gare: il “Circuito dei giardini pubblici” e il “Campionato Sociale” per tre classi, dalla quale escono vittoriosi in 500 Liberati Gatti nella 250 e Natali nella 100.

1989

Rievocazione Motogiro d’Italia

Nel 1989 nasce la Rievocazione Storica  del Motogiro d’Italia a tappe, con partenza e arrivo a Bologna, mentre nel 1990 fu Terni la tappa d’inizio e di termine e della manifestazione.

LA STORIA

Circuito dell'Acciaio

E’ proprio in uno di questi Circuiti dell’Acciaio che il pilota ternano Libero Liberati si cimenta conquistando in più di una occasione la 1° posizione. Dopo la scomparsa del pilota Libero Liberati avvenuta tragicamente il 5 marzo del 1962 a soli 36 anni lungo la strada della Valnerina (curva di Cervara), il Moto Club il 30 dicembre 1963 tramite il comitato per le onoranze diede preferenza al progetto per la realizzazione del Monumento Tombale eseguito dallo scultore Innocenzi. L’Amministrazione Comunale di Terni il 24 agosto 1969 inaugurò il nuovo Stadio Comunale intitolandolo alla memoria di Libero Liberati. Altri grandi piloti militarono e militano nel Moto Club, tra questi vanno ricordati : Renzo Rossi, Sergio Pannuzzi, Fosco Giansanti, fino ai giorni nostri con un figlio d’arte come Mirko Giansanti.
La tradizione continua: infatti, nel 1989 il Moto Club organizza la rievocazione storica del Motogiro d’Italia, poi ancora le Milano-Taranto, lo Scudo del Sud, il primo Giro Scooter d’Italia e Giramoto.

Il primo Presidente del M.C.Terni nel 1925 fu Amedeo Lo Moro , si susseguirono negli anni Enrico Vincenti, Giuseppe Lendinara, Lanfranco Fontana, Fontana Athos, Pietro Pagnanini, Augusto Spadoni, Carlo Giulivi, Granati Giuseppe, Alberto Morresi, Giampiero Sacchi, Paolo Rossi fino a giungere ai giorni nostri con Massimo Mansueti. Il M.C.Terni viene insignito negli anni di onoreficenze come la Stella D’Argento al merito sportivo, CONI 12 giugno 1968, la Medaglia d’Oro F.M.I. nel 1970 e la Stella d’Oro al merito sportivo CONI nel 1993.L’attività sportiva organizzativa inizia il 14 giugno del 1925 con una corsa in salita denominata “Terni-Passo della Somma” di Km 14.500 e prosegue con gare in pista per micromotori fino a 125 cc. che si svolgeva presso l’ex stadio di viale Benedetto Brin. Prosegue poi nel 1946 il 18 maggio con il “Circuito delle Ferriere” nel 1948 e con il 1° “Circuito dell’Acciaio” che verrà riproposto negli anni fino alla celebrazione del 50° anno con la Presidenza di Paolo Rossi.

Motogiro d'Italia

DI ANNO IN ANNO…

Una storia che inizia nel lontano 1925…fino ai giorni d’oggi

Una storia che inizia nel lontano 1925...fino ai giorni d'oggi

La storia del motociclismo a Terni nasce nel 1925, con la fondazione “Moto Club Terni”, costituito nella sala di lettura del circolo cittadino “ L’Unione”, e subito affiliato alla FMI (Federazione Motociclistica Italiana).
I soci fondatori : Luigi Arcangeli, Piero Baratto, Adriano Bastianelli, Rigoletto Belli, Quinto Candioli, Luigi Catini, Giovanni Ceccoli, Virginio De Lorenzi, Germoglio e Leonida Filippi, Carlo Giulivi, Giuseppe Lendinara, Amedeo Lomoro, Oscar Lufrani, Enrico Miconi, Carlo Morviducci, Edoardo Proietti, Emanuele Rabbini, Riganelli, Enrico Vincenti e Raniero Zanoni.
Il primo presidente è Lomoro, affiancato dal vice presidente Baratto e dal segretario Ceccoli.
Prima gara ufficiale del moto club Terni è la “Terni – Passo della Somma”, aperta a tutte le moto, di km 14.500, della quale il vincitore risulta essere Primo Moretti.

Al contrario di quanto gli appassionati auspicavano, la gara non ha riscosso il successo sperato, tanto che il Moto Club inizia ad organizzare gare su pista soprelevata, come la famosa “Pista” di 500m di viale Brin, costruita dalla società Terni e tenuta in vitaper 46 anni.
Nel 1931 il Moto Club cambia il suo organigramma, con a capo il presidente Enrico Vincenti, vice presidente Baratto e come Direttore Sportivo Giulivi.
L’anno successivo, il Moto Club partecipa al “1°” Giro Motociclistico Umbro-Sabino”, una gara di regolarità che si è tenuta dal 1932 al 1934, nella quale si fanno valere, nella categoria a squadre, i soci Filippi, Giulivi e Catini. A questi anni è seguito un periodo di gare “turistiche”, per l’impossibilità di reperire circuiti idonei ad accogliere le gare di velocità e l’impossibilità di reperire il denaro sufficiente per sostenere le spese organizzative.
Intanto nel 1936, Giuseppe Lendinara viene nominato il nuovo Presidente del Moto Club, affiancato dal vice Vincenti e dal segretario Baratto.
La Seconda Guerra mondiale porta a un nuovo periodo di interruzione per le gare agonistiche, ripreso poi nel 1946 con il “I° circuito delle Ferriere”, la quale risulta essere la valida alternativa alle gare “su pista”, ripetuta anche nell’anno successivo suddividendo i concorrenti tra la classe 250 e 500. In questa seconda edizione, si fa notare il giovane talentuoso Libero Liberati con una Guzzi Condor 500. Nel frattempo, un nuovo cambio di dirigenza per la società: Lanfranco Fontana alla presidenza, segretario Ubaldo Ranieri e direttore sportivo Egildo Gatti.

Successivamente, nel 1948, il Circuito delle Ferriere ambia nome e diventa “Circuito dell’Acciaio”, affiancato da altre due importanti gare: il Circuito dei giardini pubblici” e il “Campionato Sociale per tre classi, dalla quale escono vittoriosi Liberati nella 500, Gatti nella 250 e Ferdinando Natali (meglio conosciuto da tutto come “Zugheru”) nella 100cc.
Negli anni successivi, un nuovo cambio di vertici per il Moto Club: alla presidenza Athos Fontana, alla vicepresidenza Caporali e alla segreteria Galeazzi.
Il 1950 è un anno di transizione per la società: dal Motoclub vengono organizzate solo due gare locali, poiché la FMI segue il criterio di rotazione nell’assegnare l’organizzazione delle gare. Due anni dopo, nel 1925, gli organizzatori del Moto Club danno vita a una sola competizione per i 125 e i 250, all’interno del Circuito di San Gemini, nella quale spicca il nome di un altro astro nascente nel mondo del motociclismo, lo spoletino Remo Venturi, vincitore in entrambe le classi.

Sono gli anni dell’ingresso di Libero Liberati nel gruppo Gilera, nel quale corona numerosi successi. Il 1955 non è stato un anno positivo per l’organizzazione a causa delle mancate autorizzazioni della Commissione del ministero degli Interni e dei Lavori pubblici nell’ambito dell’utilizzo di strade nazionali e provinciali come circuiti di gara. Negli anni ’60, segnati dalla prematura morte di libero Liberati, il Moto Club riprende con grande vigore a organizzare eventi motociclistici, anche per ricordare il nome dell’illustre e pluripremiato socio e diventa “Moto Club Libero Liberati”.
Sono gli anni della gimcana di San Martino, del “I° GP San Liberatore” e delle gare di motocross, onorate dalla Coppa Libero Liberati. Nel 1969, nasce invece la Coppa Liberati di velocità, nella quale si fa strada con lo pseudonimo di “Richard” (per nascondere la sua attività ai famigliari) il giovane Paolo Pileri, che si posizione 5° nelle 125.

Gli anni ’70 sono segnati dall’approvazione (precedentemente negata) della Commissione del ministero dell’Interno, di un tracciato su strada, regolato da norme restrittive per la protezione dei partecipanti, per dar via nuovamente al Circuito dell’Acciaio. Sono gli anni della Presidenza di Giuseppe Granati e delle prime collaborazioni con le case motociclistiche, oggi chiamate sponsorizzazioni.
Grazie a questa nuova logica di marketing, cresce sempre più la possibilità per i i piloti ternani di farsi conoscere a livello nazionale. Tra questi: Giuliano Zera, Giorgio Gatti, Roberto De Lorenzi, Sergio Pannuzzi, Fosco Giansanti e Paolo Pileri, diventato anche lui, come Liberati, Campione del Mondo nel 1975 in sella a una 125.
I primi anni ’80 sono segnati dalla collaborazione tra il Moto Club Libero Liberati e i Maxi Moto Group (nell’ambito del Motocross) che culmina con il Campionato Italiano Juniores 125 di moto cross. In quel periodo, la presidenza passa da Alberto Morresi e Giampiero Sacchi, precisamente nel 1984, anno in cui il Moto Club entra a far parte delle neo nata AMUV (Associazione Motoclub Umbri), importante garanzia e appoggio per le organizzazioni locali.

Nel 1986 si festeggiano i 60 anni del Moto Club, con la presenza di illustri campioni del mondo come Carlo Ubbiali, Tarquinio Provini, Angel Nieto e Paolo Pileri con il suo Team Pileri. Nel 1987, Paolo Rossi diventa presidente, sostituendo Sacchi che in quel tempo era entrato a far parte del sopracitato “Team Pileri”, inaugurando una stagione fitta di eventi motoristici: dalla “Sport Production” al “Gran Prix” di Magione, dal Campionati di Trail nella zona di San Gemini, alla rievocazione storia del “Circuito dell’Acciaio” nella zona di Sabbioni, fino alla mostra-rassegna “ le moto dalle origini a oggi”. Nel 1989 si ripetono le rassegne, on una variazione per il “Circuito”, effettuato allo stadio Libero Liberati invece che nella zona industriale. Nello stesso anno, nasce l’importante rievocazione storica del Motogiro d’Italia a tappe, con partenza e arrivo a Bologna, mentre nell’anno successivo Terni è stata la tappa di inizio e di termine della rievocazione, che negli anni ha riscosso sempre maggior successo. Il 2014 è un anno centrale per il Moto Club Libero Liberati-Pileri e il suo attuale Presidente Massimo Mansueti: l’anno del 100° anno della nascita del Motogiro d’Italia. Un avvenimento importante per tutti gli appassionati che hanno seguito l’evoluzione della passione su due ruote anche non smettono di tramandarne la storia ì, acquisendo sempre maggiori consensi e partecipazione tra gli appassionati di tutto il Mondo.

Dal 1989 al 1999, a eccezione del 1994 e del 1998, quando sono state messe in atto due Rievocazioni Storiche della Milano Taranto, il Motogiro d’Italia organizzato dalla FMI e dal Motoclub Terni, ha avuto la sua continuità fino ai giorni nostri. Tra i grandi campioni che hanno partecipato, ricordiamo Masetti Umberto, con la sua 500 Gilera 4 cilindri, Leopoldo Tartarini, il vincitore sopracitato del 1953 e lo spoletino Remo Venturi, puri campione nelle passate edizioni. Inoltre, nel 2000 è stato organizzato il “Giramoto”, una nuova manifestazione che ha permesso la partecipazione di tutti i tipi di moto e di tutte le cilindrate.

In quell’occasione la “Ducati” ha inviato al seguito dell’evento alcuni suoi responsabili (tra cui Livio lodi, attuale responsabile del Museo Ducati), uno staff di suoi meccanici a bordo di un furgone aziendale ufficiale sponsorizzarono con l’immagine dell’azienda, mettendo a disposizione del Moto Club Terni delle moto factory, fornendo di abbigliamento Ducatu tutti gli uomini dell’Organizzazione. La manifestazione è terminata con una grande festa, all’interno della fabbrica Ducati di Borgo Panigale. Lo staff della Ducati, entusiasta della partecipazione, ha esternato le belle emozioni provate nei giorni trascorsi con l’organizzazione ternana e, l’allora Amministratore Delegato Federico Minoli, dopo poco tempo ha contattato la FMI per una partnership. Nel 2001 sono giunti a un accordo grazie al quale Ducati è diventato lo sponsor ufficiale, con il supporto tecnico della FMI e del Moto Club Terni Libero Liberati.

L’avvento di Ducati al motogiro d’Italia, con i canali di informazione che solo una grande casa motociclistica può avere, ha portato la manifestazione a livelli di conoscenza Mondiale con una nuova immagine forte e importante.
Visto il grande riscontro e la passione con cui il Moto Club Terni ha fatto rinascere una manifestazione portandola a livelli internazionali, la FMI ha concesso con delibera al Motoclub Terni di organizzare l’evento per gli anni 2010-2014, per poi confermarlo fino al 2018.
Il 2014 è stato l’anno del centenario di una competizione che ha attraversato l’Italia e la storia dell’Italia. Dall’analisi della sua evoluzione, si percepisce quanto il Paese sia cambiato nel corso del tempo: ha attraversato due guerre, il boom economico e la crisi dei nostri giorni.

Nonostante le avversità e i vari incidenti di percorso, resta comunque una importante manifestazione, punto di riferimento per gli appassionati di tutto il Mondo. Infatti, è proprio grazie a questa passione che negli anni il Motogiro non si è mai fermato definitivamente anzi, è sempre rinato al passo con i tempi. Però, il fulcro di tutto è sempre stato il forte spirito degli organizzatori e dei partecipanti: come dimenticare l’episodio del 1953 nella Trieste da poco annessa all’Italia, quando durante la gara i partecipanti hanno gareggiato sventolando la bandiera tricolore. Episodio che, come dimostrano i giornali dell’epoca, ha attivato la pubblica sicurezza scortando i partecipanti dino al loro albergo e il giorno successivo della competizione. Tutto ciò per dimostrare la forte partecipazione, coesione e collaborazione che lega i veri sportivi e mai divide, nel nome dei motori.